Lucugnano. Tra leggenda e realtà
“In Lucugnano allora, come oggi, si fabbricavano bellissimi vasi d’argilla, per la conservazione del vino chiamati volgarmente vozze, e per depositarvi l’olio, chiamati orci; di questi orci però se ne fabbricavano di piccolissima mole, per gli usi domestici, da tener luogo alla bottiglia dell’acetiera, di forma speciale, col becco, da servire meglio agli usi della cucina, e si chiamavano cutrubbi: e, Papa Galeazzo…”
Cosa avrà combinato stavolta l’arciprete di Lucugnano?! Per chi vuole sapere la fine dell’esilarante “culacchio”, per chi la conosce già ma desidererebbe ascoltarla dal vivo ancora una volta e magari vedere da vicino la forma delle “vozze” e dei “cutrubbi”, non dovrà far altro che andare a Lucugnano domenica 19.
Il ritrovo è fissato per le nove in Piazza Comi. Da qui inizierà un percorso progettato e condotto dalle guide dell’Associazione culturale Archès, dove la concretezza e il rigore della memoria storica scivolerà costantemente in momenti di fantasiosa e irriverente comicità a cura del Centro Culturale Ricreativo Sportivo Lucugnanese che riporterà in carne e ossa i “cunti” del leggendario personaggio. Sarà una tessitura di racconti tra il centro abitato e la campagna circostante. Infatti dai vicoli del paese, con una sosta al Santuario della Madonna Addolorata e una visita alla casa del poeta Girolamo Comi, officina di cultura importantissima nella metà del secolo scorso, si passerà alla fonte dell’artigianato figulo: le cave di argilla in disuso di località Petrì-Alfarano con tutti gli elementi tipici del paesaggio contadino (pajare, palmenti, cavità).
L’itinerario proposto è totalmente inedito e al termine, per tutti i partecipanti, ci sarà la degustazione di un olio molto particolare.
Ritrovo ore 9 Piazza Comi a Lucugnano.
Info e prenotazione obbligatoria al 340.5897632.