Le Sorgenti di Torre Vado (Morciano di Leuca)
Di Marco Cavalera
Le “Sorgenti” di Torre Vado rappresentano per gli abitanti di Morciano di Leuca un “luogo della memoria”. Si tratta di uno specchio di acqua dolce, pura e cristallina, usato un tempo per dissetarsi o per rinfrescarsi dopo una dura giornata di lavoro sui campi, quando la fascia costiera era disseminata di vigneti e fertili terreni condotti a seminativo, che hanno lasciato il posto alle seconde case e alle strutture ricettive sorte come funghi a seguito del boom del turismo di massa dei primissimi anni ’80.
Oggi le “Sorgenti” sono la principale attrattiva di Torre Vado, dove residenti e turisti possono provare l’ebbrezza di un bagno tonificante, con la possibilità di pescare pregiati pesci come saraghi, scorfani, cefali e spigole. A volte è possibile ammirare diverse specie di uccelli acquatici, garzette e perfino i cigni, che di tanto in tanto nei periodi invernali trascorrono qui le ore liete della giornata.
Arcobaleno visto dalle “Sorgenti”
Memoria storica del luogo è il signor Francesco Colella, una vita trascorsa a “pendolare” tra Morciano e Torre Vado. Viso ruvido e affaticato, ma tanta energia ancora nello spirito, ci racconta dei suoi ricordi infantili quando insieme ai suoi genitori scende dai tratturi fino a mare, alle “Sorgenti”, portando sulle spalle grandi quantità di lino, tessuto a mano con l’ausilio del telaio. A primavera, infatti, si provvedeva allo sbiancamento della tela, cioè ad eliminare le impurità dovute alla lavorazione, e questo lavoro avveniva presso le sorgenti dove si immergeva la tela insaponata nell’acqua limpida e fresca; una volta battuta e tirata fuori, si metteva ad asciugare sui muretti a secco che delimitavano la bassa scogliera dalla campagna retrostante. Il tessuto, appena asciutto, si risciacquava e tale attività procedeva ininterrottamente per tutto il giorno e per diversi giorni. La tela, una volta diventava bianca come la neve, era pronta per confezionare le lenzuola, gli asciugamani e le tovaglie per la tavola.
Sig. Francesco Colella (foto da fb)
Francesco ricorda che, quando le donne finivano di stendere i tessuti lavati al sole sul muretto a secco, gli uomini dovevano fare la guardia per scoraggiare i mali intenzionali a non razziare la preziosa merce. Scende una lacrima dagli occhi dei presenti, pura e lucente come l’acqua sorgiva. Intorno a noi si forma un capannello di persone, tutti vogliono raccontare un aneddoto, un ricordo, una reminescenza giovanile sulle “Sorgenti” di Torre Vado. A me, ad esempio, vengono in mente dei miei prozii, che mi descrivevano distese di vigneti che, dalle Macchie e Scalelle, si propagavano quasi fin sul mare, laddove oggi si ergono le seconde case dei morcianesi e degli abitanti dei paesi limitrofi, che hanno reso la Marina una delle località turistiche più ambite del Capo di Leuca.
Le “Sorgenti”, oltre ad essere un “luogo della memoria”, sono anche un bene tangibile, percepibile con i cinque sensi: si vedono, si toccano, si annusano, si assaggiano e si ascolta la dolce melodia dello sgorgare delle acque.
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